IL PROGETTO

Il Cammino degli Angeli nasce come cammino micaeltico, congiungendo Assisi (Santa Maria degli Angeli) a Castel Sant’Angelo, e, nel contempo toccando importanti testimonianze di culto micaelitico.

Abbiamo reso agibile in modo autonomo ai pellegrini la Assisi – Roma a partire dal 2008 con la pubblicazione del testo e delle cartografie e, da allora, un manipolo di “pellegrini doc” percorre annualmente il tracciato. Abbiamo curato inoltre alcune percorrenze integrali, negli anni, con piccolissimi gruppi. Nel 2019 abbiamo potuto segnare il Cammino al piano di calpestio, con segni a vernice e adesivi. Mancando i pali ai bivi, in alcuni punti può richiedere ancora  un minimo confidenza con cartine, descrizioni e gps.

Dopo il lungo periodo di ferma imposto dal Covid non meno, gli anni successivi, dalla deprimente costatazione di dover riprendere da capo tutto il lavoro, nel 2023 abbiamo ricominciato il nostro cammino. L’Associazione, già limitatissima a livello di “numeri”, ha ricevuto dagli anni di Covid un colpo da cui non si è ripresa ed è stata cessata. Il Cammino è ora gestito dai soci della soc. coop. Monte Meru, che hanno sostenuto  il Cammino sin dall’inizio essendone stati tra i fondatori.

Ci rendiamo conto che le stellette dell’Unione Europea o lo stellone di qualche Ministero avrebbero aiutato non poco chi, dall’inverno 2006 ad oggi ha dovuto portare avanti l’intero progetto con risorse proprie. Al tempo stesso, in un ventennio di lavoro sul territorio abbiamo visto naufragare tanti progetti decisi a tavolino, sempre “altrove” – con le migliori intenzioni, certo – e i rovi nati sulle loro tracce non ci hanno poi sorpreso. Da ultimo, abbiamo anche visto i problemi che trovano molti Cammini e Vie ad affrancarsi dal nastro d’asfalto e a rintracciare le alternative su sentiero. Forse una squadra di geometri che scendono da una sport utility con in mano fasci di topografie per poi sparire non era il modo migliore di tracciarli: la gente di campagna o di montagna sopporta con pazienza la grandine, la canicola e la peste suina, ma non ama gli invasori. Così abbiamo preferito andare piano, lenti e dal basso. A chi piace l’inglese, stiamo lavorando bottom up. Per convinzione profonda prima che per mancanza di mezzi. Se poi verrà un aiuto insperato, lo accoglieremo a braccia aperte e lo sapremo usare al meglio, abituati come siamo a fare molto con poco. Ma, a volte è meglio fare cose giuste che cose sagge e abbiamo rifiutato sin qui di cambiarci nome, e identità, trasformandoci in una “Francigena” per provare a intingere anche noi il nostro pane nella zuppa. Ognuno sceglie i propri compagni di viaggio come crede e questo è nato, e resterà, un cammino micaeltico.